Ho sottolineato proprio la città, per far capire come Milano si comportasse.
E' vero che il nord Italia era sotto l'impero, ma il capitolare di Queircy dell'877 e la "Constitutio de feudis" del 1037 sanciscono un passaggio fondamentale nel feudalesimo. Gli imperatori, prima di concedere l'ereditarietà dei feudi, tentarono in ogni modo, anche con la violenza, di impedire che ciò accadesse.
Il sacro romano impero germanico faticò moltissimo a farsi rispettare dalla Lombardia, ma il "Liber feudorum" non è un'imposizione imperiale (da quanto ho intuito nel libro), quanto un editto cittadino.
Bisogna poi ricordare che il diritto romano era già vigente in tutta l'Italia, con itegrazioni diverse in base alle popolazioni dominanti, con il cosidetto editto di Rotari (che integrava e mischiava diritto longobardo con quello romano). Da quel momento in poi il diritto romano "puro" perse il suo aspetto, per "imbarbarisi", ma divenne molto più funzionale alla popolazione che era composta da diverse etnie.
Tutte le leggi di qualsiasi epoca fanno fatica a farsi rispettare, ma rispettano sempre la mentalità dell'epoca e cosa vorrebbero che esse imponessero.
Quella che io ho citato rispetta la mentalità di Milano. Tanto per la serie città che trovi, usanza a cui devi sottostare!
p.s. purtroppo al nord Italia non c'erano i normanni! A te viene normale citarli, a me viene da citare altro tipico del nord! Normale!!!