Dal buco della serratura, arredamento e dintorni

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Trotula de Ruggero
view post Posted on 9/2/2011, 15:26




Sempre con il permesso di donna Eloisa, apro questa sezione che riguarda l'arredamento bassomedievale in generale.

Si era già accennato all'arredamento della camera da letto (naturalmente per quanto riguarda i ceti medio-alti) parlando della biancheria da notte. Così riporto qui lo stralcio dell'articolo di Jean Verdon che lì avevo inserito:

CITAZIONE
Il letto medievale assomiglia molto al letto contemporaneo. Esso comporta tre elementi: il legno del letto; il letto propriamente detto, ciò che corrisponde in modo più specifico alla nostra biancheria; infine le stoffe che, disposte attorno e al di sopra del letto, proteggono il dormiente da sguardi indiscreti, dalla luce o dalle correnti d’aria. Alcuni letti sono larghi una piazza e mezzo, due piazze e perfino tre piazze, la piazza corrisponde probabilmente al posto di una persona. Nel XIV secolo, il letto di Francesco Datini, ricco mercante di Prato, e di sua moglie Margherita, ha una larghezza di 3,50 m e comprende una predella, che funge al tempo stesso da sedile e da baule.
Non sorprende, in queste condizioni, che i letti medievali ospitassero non soltanto marito e moglie, ma anche figli, amici, domestici, a volte gli ospiti.

Le pellicce giocano un ruolo molto più importante di oggi, perché servono alla fabbricazione di cuscini e di coperte o trapunte. L'inventario di Carlo V, nel 1379, menziona "venti coperte e due fodere di rivestimento", mentre una sola è rivestita con un lenzuolo. Se le coperte usate dai grandi personaggi di corte nella prima metà del XIV secolo misurano generalmente tra gli 11 e i 14 m2, le loro dimensioni aumentano verso la fine del secolo. La più grande coperta conosciuta appartiene a Carlo V e misura 8,36 x 4,64 m, per una superficie totale di 38,79 m2. Più tardi, le coperte sembrano corrispondere meglio alle dimensioni dei letti. Nei XV secolo, le stoffe fanno concorrenza alle pellicce, che si diradano verso il 1450. La maggior parte delle coperte è ormai foderata di taffeta, di tessuto di seta, talvolta di cotone.

La fine del Medioevo vedrà svilupparsi la ricerca dell’intimità. Nelle dimore signorili, la stanza dove si dorme si distingue dal "salone/sala da pranzo". E se, nelle case popolari di Montaillou, la parte centrale è costituita dalla cucina, si dorme nelle stanze attigue, o situate al primo piano. Raymonde, figlia di Pierre Michel, descrive così la casa dove vive a Prades d'Aillon, un villaggio vicino. "C’erano, in un ambiente di casa nostra, due letti: uno nel quale dormivano mio padre e mia madre, l’altro destinato agli ospiti di passaggio”. Questo ambiente è attiguo «alla cucina, con la quale comunicava con una porta. Io e i miei fratelli dormivamo in una camera che era a fianco alla cucina, che si trovava in mezzo."
Così dover dormire tutti insieme è sentito come un obbligo. Coloro che ne hanno la possibilità preferiscono dormire soli o con una persona di famiglia – anche se a volte un domestico occupa una cuccetta nella camera del proprietario.

Ed ecco il contributo di donna Alberica:

CITAZIONE
Riguardo all'arredamento delle case, e in particolare delle camere da letto, posso consigliare l'ottimo "In domo habitationis", scritto da Grattoni d'Arcano e Fiaccadori, due grandi storici friulani: è un volume di storia della cultura materiale; un titolo simile è "Interno veneto"; anche lì si parla di coperte, cuscini (anche della loro forma!), cortine da letto eccetera. Ricordo che fino al Quattrocento inoltrato non vi era distinzione tra tessuti d'arredamento e d'abbigliamento.

E, parlando di letti principeschi, interessante è la ricostruzione degli appartamenti di Edoardo I Plantageneto (1239-1307) che è stata allestita all'interno della St. Thomas's Tower, nella Torre di Londra. Eccone qualche immagine:





 
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Madonna Eloisa
view post Posted on 10/2/2011, 20:46




Meravigliose immagini!!! E molto utili! Grazie Trotula.
 
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Trotula de Ruggero
view post Posted on 14/2/2011, 16:00




Scendendo la scala sociale (non quella di casa!) visto che voi avete fatto parte del Coordinamento Milleduecento, sapete nulla di questo progetto?

http://www.coordinamentomilleduecento.it/c...e-medievale.pdf

A me sembra abbastanza interessante. Voi che ne dite?
 
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GiovannidellaVerrucola
view post Posted on 15/2/2011, 21:50




La ricostruzione della casa del Mercante è stato forse il momento più alto del coordinamento (noi non partecipammo al progetto perchè non interessati alla ricostruzione civile del XIII secolo) e l'antico ospitale di Altopascio fu una sede veramente degna; purtroppo credo che poi abbiano smantellato tutto e credo che alla fine sia stato tutto un po troppo fine a se stesso; cioè una rievocazione molto ben fatta ma solo per rievocatori e non aperta al pubblico (ma non ne sono sicurissimo), non so se hanno prodotto video o pubblicazioni, uscì solamente un servizio su Rivivere la Storia.
 
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Trotula de Ruggero
view post Posted on 13/3/2011, 16:41




Per restare alla camera da letto, inserisco alcune immagini della Casa del Mercante per approfondire un po'.







E alcune delle stanze da letto del Castello di Issogne (Valle d'Aosta, XV secolo); quella di Margherita de la Chambre, quella di Giorgio de Challant e quella detta del Re di Francia.







Oggi siamo abituati a vedere le camere da letto (soprattutto dei castelli) con le pareti nude, di pietra, o al massimo dipinte (dove la disponobilità economica lo permetteva). Regìne Pernoud, nel suo Luce del Medioevo, scrive così:

Si fa grande uso di tappezzerie e di arazzi che proteggono dal freddo e smorzano le correnti d'aria; quelli che ci restano per esempio l'ammirevole complesso della Dama col Liocorno conservato al Museo di Cluny -, dimostrano a sufficienza quale effetto si poteva ricavare dall'ammobiliamento e la decorazione degli interni; si tratta evidentemente di un lusso riservato ai castellani e ai ricchi borghesi, ma l'abitudine di usare tappeti e coperte era generale.


Ed ecco una descrizione della camera da letto di Adele di Normandia, figlia di Guglielmo il Conquistatore (XI-XII secolo), all'interno del Castello di Blois, da La donna al tempo delle cattedrali:

E' una stanza di rappresentanza, piena di opere d'arte che, come ha fatto notare Bezzola, potrebbero sembrare immaginarie, se non ci fosse stata conservata una testimonianza concreta dell'esattezza delle sue descrizioni nella loro entusiastica minuziosità: l'Arazzo di Bayeux. Questo, episodio dopo episodio, descrive la conquista dell'Inghilterra da parte del padre di Adele e dei suoi compagni, mentre gli addobbi della stanza di Adele raccontano la creazione, il paradiso terrestre, il diluvio e una serie di scene bibliche, da Noé fino a Salomone. In questo modo sono decorate due pareti; sulla terza, la tappezzeria ricorda scene mitologiche, mentre il baldacchino del letto descrive con fili di seta, d'argento e d'oro la stessa famosa conquista. Sul soffitto sono dipinte delle stelle e si segni dello zodiaco: sul pavimento un intarsio di marmo riproduce fiori, montagne, animali comuni e favolosi. Il letto poggia su piedi d'avorio; nel capezzale sono scolpite le figure delle arti liberali, con delle iscrizioni suggerite dalla stessa Adele.

Chissà cosa avrebbe dovuto essere...

Edited by Trotula de Ruggero - 21/3/2011, 17:32
 
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Trotula de Ruggero
view post Posted on 26/4/2011, 15:54




Forse una risposta può venire da queste splendide ricostruzioni ricreate all'interno della Great Tower del castello di Dover: quella che doveva essere una delle stanze da letto di Enrico II d'Inghilterra.





Dal mio punto di vista, un lavoro eccellente. Pensate a una ricostruzione così a Lagopesole o a Castel del Monte, o a Palermo...
 
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5 replies since 9/2/2011, 15:26   921 views
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